“La mistagogia, infatti, è tempo propizio di passaggio dalla straordinarietà dell’esperienza iniziatica – sostanziata dalla ricchezza dei Sacramenti celebrati – all’ordinarietà di una vita comunitaria centrata sull’Eucaristia; è tempo della memoria del dono ricevuto, tempo di un’esperienza bella di Chiesa e, quindi, di un’appartenenza coinvolgente, in un’età in cui la vita esplode in tutta la sua complessità e intensità”.(Incontriamo Gesù, n. 62)
Abbraccia quattro dimensioni complementari:
- L’interazione tra liturgia, catechesi, vita della comunità;
- La relazione neofita-comunità. Senza una collocazione comunitaria del neofita la sua incorporazione a Cristo e alla Chiesa apparirà più virtuale che effettiva;
- Un tirocinio nella vita cristiana, per sperimentare l’effettiva vita di fede con tutte le sue dinamiche, nella normalità delle relazioni e tensioni quotidiane. Particolare importanza acquistano il giorno del Signore e il Sacramento della Penitenza.
- Una progressiva consapevolezza del dono ricevuto, come insegnano le catechesi mistagogiche.